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La Francia è il paese della bicicletta, lo si capisce non solo da come seguono con passione il Tour de France ma dalla quantità di ciclisti in giro per i famosi passi alpini, dall’accoglienza riservata ai viaggiatori in bicicletta e dal modo di relazionarsi degli autisti con tutti gli appassionati delle due ruote non a motore.

Già a partire dalla segnaletica stradale si capisce che grado di rispetto ci sia nei confronti di chi sceglie di usare le proprie gambe per superare le difficoltà delle strade ripide delle alpi francesi. A differenza dei classici itinerari in bicicletta che attraversano questo paese, sulle alpi non esiste alcuna pista ciclabile che separa i ciclisti dagli automobilisti basta un cartello che ricorda che su quella strada transitano anche le biciclette e che i sorpassi debbono avvenire ad almeno un metro e mezzo di distanza. La cosa che sorprende più di tutte è che gli automobilisti rispettano questa segnaletica. E così ti stupisci quando, mentre arranchi su una salita all’8% con la bici carica di bagagli, sopraggiunge una macchina e questa silenziosamente attende il momento buono per passare, fossero anche chilometri, lei è lì che attende senza emettere il minimo suono o rumore che faccia intendere la necessità di superare. Difficile capire a cosa sia dovuto questo comportamento attento da parte degli automobilisti, possibile che sia solo l’effetto del Tour de France? O c’è in realtà altro? Dipenderà dal grosso numero di ciclisti che abitualmente popolano le strade delle Alpi francesi? Fatto sta che ai nostri occhi è sembrato davvero un paese ospitale ed ideale per chi decide di viaggiare in bicicletta, non tanto per le infrastrutture quanto proprio per l’atteggiamento della popolazione degli automobilisti. Particolare attenzione è rivolta poi alla segnaletica per i ciclisti che affrontanto i duri passi alpini, i quali hanno la possibilità di sapere quanti chilometri mancano alla cima e la pendenza media registrata sul tratto che si sta per affrontare, informazione che invece non sempre è apprezzata dal cicloviaggiatore.

Altro aspetto che colpisce di questo paese sono i campeggi molti dei quali, soprattutto quelli comunali, hanno dei costi decisamente a favore del viaggiatore, si aggirano infatti tra i 9,00 € ed i 10,00 € a notte, prezzi assolutamente lontani da quelli nostrani. Posti che offrono l’essenziale per chi deve sostare una sola notte, ovvero una doccia calda, un bagno ed un angolo per mettere la propria tenda. Infatti in questi luoghi si incontrano molti cicloviaggiatori che montano la propria tenda alla sera per toglierla nuovamente alla mattina, d’altra parte con prezzi così bassi viene meno la necessità di cercare un riparo di fortuna. Per chi invece sentisse ancora questa necessità in alcune zone è tra l’altro consentito il camping sauvage (campeggio selvaggio). Nel Parc National de Mercantour, ad esempio, appositi cartelli informano che è possibile campeggiare liberamente dalle 19 alle 9 del mattino. Naturalmente è bene informarsi se nella zona che si attraversa questo sia consentito. Ci sono comunque zone altamente tursitiche, come l’area di Brinaçon, dove la grande affluenza fa si che i costi siano leggermente più elevati, ma si tratta comunque di 22,00 € per una notte.

Per non parlare poi dei cibi pronti, i supermercati gallici sono davvero il paradiso. Scaffali e scaffali di cibi pronti all’uso, dai pasti completi in latta ai classici liofilizzati. Certo la latta va contro il principio di leggerezza che ogni cicloviaggiatore cerca disperatamente di rispettare, ma come rinunciare ad un piatto di lenticchie e salsiccia pronto in 5 minuti senza bisogno di aggiunta d’acqua? Oppure ai ravioli ripieni di carne con il sugo? Insomma dopo giorni di risottini Knorr liofilizzati, il peso diventa l’aspetto meno importante del cibo!


Il nostro itinerario sulle Alpi Francesi

  • I giorno – da Vinadio a Saint Etienne de Tinee passando per il Colle della Lombarda
  • II giorno – da Saint Etienne de Tinne a Jausiers passando per il Col de La Bonette
  • III giorno – da Jausier a Guillestre passando per il Col de Vars
  • IV giorno – da Guillestre a a Briançon passando per il Col dell’Izoard
  • V giorno – da Briançon al Col de Lautaret
  • VI giorno – dal Col de Lautaret a Valloire passando per il Col du Galibier
  • VII giorno – da Valloire a Bramans scendendo per il Col du Telegraphe
  • VIII giorno – da Bramans a Bourg Saint Maurice passando per il Col d’Iseran
  • IX giorno – Da Bourg Saint Maurice ad Aosta passando per ilCol du Petit Saint Bernard

    Distanza percorsa:

    470 km

    Dislivello accumulato in salita:

    12.000 mt

Leggi gli altri post del nostro viaggio in Francia

1 comment

  1. Reply

    ciro 22 Settembre 2014 at 13:48

    concordo con voi … anche io ho avuto la stessa esperienza scalando il Mont Ventoux ed il Col du Izoard… ottima l’idea dei pannelli ogni km con le indicazioni per i ciclisti .. il rispetto che hanno gli automobilisti .. e tutta la cultura della bicicletta. Insomma una perfezione per noi ciclisti !!!

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